Alcuni anni fa, quando mio marito e io vivevamo in un sobborgo di Leeds, la nostra casa si trovava proprio sull’angolo di una strada molto trafficata; e siccome gli automobilisti, non potevano parcheggiare lungo la strada principale, lasciavano in continuazione la macchina davanti a casa nostra.
Questa situazione ci rendeva estremamente difficili le manovre di entrata e uscita
dal garage.
Un giorno, rientrando da un’altra deliziosa giornata trascorsa in ufficio, mio marito, che aveva dovuto compiere le solite manovre acrobatiche per entrare in garage, piombò in casa in preda a un’ira incontenibile.
“Adesso basta”, gridò. “Ne ho abbastanza!”.
“Abbastanza di cosa, caro?”, gli chiesi in tono rilassato, alzando lo sguardo dal giornale della sera.
“Quella macchina è ancora parcheggiata qui davanti… ed è sempre la stessa. Bene, non ne posso più; gli darò una lezione”.
L’ultima frase venne pronunciata in tono truce, mentre mio marito correva al piano di sopra facendo i gradini a due a due. Io rimasi al pianterreno, continuando a leggere e a riflettere. Che cosa avrebbe fatto? Avrebbe trovato qualche vecchia arma in soffitta e avrebbe sfidato a duello quell’automobilista maleducato? Avrebbe riesumato il vecchio coltellino multiuso dell’esercito svizzero (“Non si mai quando capiterà di averne bisogno…”) per incidere delle oscenità sulla fiancata della macchina?.
Erano passati pochi minuti e mi stavo ancora arrovellando sulle possibili alternative quando riapparve con aria trionfante brandendo un pezzo di carta.
“Ecco”, mi disse con aria soddisfatta. “Gli piazzerò questo appunto sul parabrezza… Che cosa ne pensi?”
Tornata bruscamente alla realtà, lessi doverosamente il biglietto scritto a mano, su cui si leggeva un messaggio prevedibilmente scortese, del tipo:
NON PARCHEGGI PIÙ QUI
accompagnato da oscure minacce…
NON AVRÒ ALTERNATIVE….
il tutto sottolineato almeno cinque volte per dargli più enfasi, “Benissimo”, dissi, “dovrebbe funzionare”. Mentre mio marito si voltava per uscire dalla porta della cucina, con l’atteggiamento di chi ha una missione da compiere, aggiunsi: “Solo un
piccolo suggerimento…”, “Quale?”, mi domandò, visibilmente seccato per essere stato trattenuto.
“Non pensi che potrebbe perdere un po’ della sua autorità, visto che è stato scritto sul bloc-notes dei Muppets?”.